Raccolta differenziata, l’importanza dei sacchi biodegradabili e sacchi biocompostabili

Raccolta differenziata, l’importanza dei sacchi biodegradabili e sacchi biocompostabili

Raccolta differenziata, l’importanza dei sacchi biodegradabili e sacchi biocompostabili

Le stime sui dati della raccolta differenziata lasciano spazio a un po’ di ottimismo, perché nell’ultimo decennio a livello nazionale la percentuale è aumentata di quasi 25 punti percentuali, passando dal 35,3 per cento del 2010 al 58,1 del 2020. In termini quantitativi, significa che le famiglie hanno differenziato 17,5 milioni di tonnellate nell’ultimo anno, con grande utilizzo di sacchi biodegradabili e sacchi biocompostabili, mentre dieci anni fa solo circa 9,9 milioni di tonnellate.

Il problema è che, nonostante questa impennata, la percentuale di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti urbani raggiunge appena il 58,1 per cento, ben distante dalla quota del 65 per cento fissata nel 2012 dalla normativa nazionale. Solo 7 regioni italiane superano questo obiettivo del 65 per cento di differenziata: Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Marche, Emilia Romagna, Sardegna e Friuli Venezia Giulia; in coda alle regioni “riciclone” ci sono le realtà del Sud, e in particolare Puglia, Calabria, Molise e Sicilia (che è addirittura sotto al 30 per cento).

Molto importante e interessante capire quali sono le categorie di rifiuti maggiormente differenziati dagli italiani: in testa c’è l’organico, la frazione più raccolta in Italia con oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti e scarti derivanti da cucine e mense o dalla manutenzione di giardini e parchi. Il tutto utilizzando sacchi immondizia specifici, dai sacchi raccolta differenziata plastica ai sacchi pattumiera plt ai sacchi immondizia in genere.

Al secondo posto ci sono i 3,4 milioni di tonnellate di carta e cartone, poi il vetro (2,1 milioni di tonnellate) e la plastica (1,7 milioni, proveniente in larghissima parte da imballaggi). Bisogna sottolineare che “il 15% dei rifiuti indifferenziati è costituito da rifiuti plastici,  che non vengono adeguatamente recuperati”

Al di là delle questioni sociali, economiche e ambientali di questo fenomeno, ci interessa porre l’attenzione su un altro dato: più dell’85 per cento delle famiglie italiane dichiara di effettuare con regolarità la raccolta differenziata dei vari materiali, con sacchi immondizia specifici,ma in tanti non sono realmente persuasi dell’utilità di questa pratica, e addirittura una famiglia su tre (quasi una su due al Sud) è scettica sui benefici.

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