Sacchetti biodegradabili: è guerra al tarocco

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Sacchetti biodegradabili: è guerra al tarocco

Anche sugli imballaggi di plastica per gli acquisti, comunemente diffusi nei supermercati, si allunga la mano della criminalità organizzata e delle cosiddette “eco-mafie”, come ha denunciato Legambiente e ha già scritto “la Stampa”. Una rete estesa a tutto il territorio nazionale, che rifornisce in genere attività commerciali medio-piccole o discount, e non certo i grossi centri di distribuzione, che ha prodotto e diffuso sul mercato grandi quantità di sacchi per asporto di merci (le cosiddette “buste”, “sportine” o “shopper”) non conformi agli standard UNI EN 13432.

 

Sacchetti biodegradabili tarocchi

“Quello che non hai mai visto è un sacchetto come questo. Entri in un negozio, fai la spesa, lo riempi, lo porti a casa: sì questo lo hai visto. Quello che non hai mai visto è che dietro un sacchetto come questo potrebbe nascondersi la criminalità organizzata che in Italia controlla gran parte del mercato dei sacchetti e non soltanto a Sud:sacchetti illegali, spesso non compostabili”. Il pentito che si confessa, fissando la telecamera mentre mette negli shopper la spesa al supermercato, è Pietro Savastano, il boss inventato dalla serie televisiva Gomorra e interpretato da Fortunato Cerlino. L’attore è il testimoniale della campagna #unsaccogiusto, promossa da Legambiente per contrastare il nuovo business dell’ecomafia: tutti potranno segnalare via web gli esercizi in cui vengono distribuiti gli sacchetti biodegradabili falsi che non si degradano e quindi, oltre a inquinare, rischiano di mandare in tilt il sistema del compostaggio.

 

Sacchetti biodegradabili falsi: il danno all’economia e non solo

Come è riportato dalla Repubblica.it, quella dei sacchetti biodegradabili tarocchi una filiera illegale che ruba fatturato all’economia sana, sottrae risorse all’erario e danneggia l’ambiente. Non sono piccoli numeri: circa la metà dei sacchetti biodegradabili in circolazione è illegale. Vuol dire 40 mila tonnellate di plastica taroccata, una perdita per la filiera legale degli shopper compostabili pari a 160 milioni di euro, 30 milioni di evasione fiscale. Cifre a cui va aggiunto il conteggio dei danni ambientali: un aggravio dei costi di smaltimento dei rifiuti quantificato in 50 milioni di euro.

Quello che dice la presidente di Legambiente Rossella Muroni è che : “La legge italiana sulle buste di plastiche è diventata un esempio in Europa”. “Purtroppo proprio perché incide su un comparto importante è diventata terreno d’azione delle ecomafie che inquinano il mercato vendendo sacchetti che costano la metà di quelli bio, 2 euro al chilo invece di 4, ma sono venduti allo stesso prezzo. Ma l’impegno che le forze dell’ordine hanno manifestato nella lotta conto le ecomafie dimostra che, quando si reagisce, la criminalità è costretta ad arretrare”

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