Sacchetti biodegradabili: nuove normative nel mondo

Sacchetti biodegradabili: nuove normative nel mondo

In tutto il mondo si stanno moltiplicando le iniziative per dire addio alle shopper monouso in plastica non compostabile e ad accogliere i sacchetti biodegradabili: da New York al Canada fino alla Francia, Africa e Asia.

Sacchetti biodegradabili nel mondo

Nel Nord America, lo Stato delle Hawaii ha imposto già dal 2015 il divieto dell’utilizzo delle buste di plastica mentre in California la legge passerà dopo il via libera dei cittadini il prossimo novembre attraverso voto popolare. A New York invece, in tutta l’area metropolitana, dovrebbe essere introdotta a breve una tassa di 5 centesimi di dollaro su tutte le buste in plastica e carta. Forse non si sa che nella grande mela sono 9 miliardi le buste utilizzate in quest’area e 12,5 i milioni spesi ogni 12 mesi per ripulire strade, piazze ecc..

Notizie positive arrivano dall’Africa. Sono numerosi infatti i paesi africani che hanno una legge che vieta produzione, importazione, commercializzazione e uso dei sacchetti di plastica non biodegradabili, che causano notevoli problemi sia nelle aree urbane e in quelle rurali. Può sembrare strano che ci si occupi di sacchetti di plastica dove spesso le difficoltà da fronteggiare sono strutturali: fame, malnutrizione, povertà, bassi livelli d’istruzione, scarso accesso all’acqua potabile, scarso accesso all’energia e l’elenco potrebbe continuare, implacabile. Eppure c’è un elemento che aiuta a capire: la pervasività. Ne vengono utilizzati molti, c’è una gestione dei rifiuti, soprattutto nelle aree rurali, quasi inesistente e i sacchetti di plastica si disperdono facilmente nell’ambiente. Interi o a brandelli, neri o colorati, si impigliano nei rami di alberi e arbusti, invadono il territorio; nonostante vengano chiamati “fiori del sahel”, di poetico hanno ben poco; sotto gli occhi si produce un paesaggio degradato e disturbante.  Dalla Mauritania al Cameroon, fino all’Etiopia, sono diversi i Paesi che hanno messo al bando le buste, anche se l’aspetto più critico rimane quello del controllo. A luglio 2016 il divieto dovrebbe entrare in vigore anche in Marocco, mentre in Tunisia un piano simile, anche se più graduale, sta incontrando le resistenze dell’industria chimica.

Sacchetti biodegradabili: si rispettano le leggi?

Spesso però una legge non basta a far scomparire le buste monouso dal mercato, come dimostra anche il caso dell’Italia, dove tuttora molti commercianti distribuiscono ai clienti buste non conformi alla legge. Il caso del Bangladesh è emblematico: all’avanguardia nel vietare le buste di plastica, nel lontano 2001, si trova oggi in difficoltà a far rispettare lo stop. In Australia la situazione varia molto in base alle zone: l’iniziativa più importante è stata presa nel 2011 nel Nord del Paese con la messa al bando totale delle buste in plastica non biodegradabile e compostabile.

In Europa, dopo gli interventi per ridurre la diffusione degli shopper usa e getta in Irlanda, Andalusia, Macedonia, Belgio e diverse città della Gran Bretagna, oltre al bando italiano in vigore dal 2011, presto dovrebbe arrivare anche lo stop della Francia.

Da luglio 2016 saranno vietate la vendita e la distribuzione gratuita di shopper monouso in plastica e da gennaio 2017 il divieto si estenderà anche alle buste per frutta e verdura.

Sacchetti biodegradabili Nec-eco

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