Sacchetti biodegradabili e compostabili: le differenze

Sacchetti biodegradabili e compostabili: le differenze

L’introduzione dei sacchetti biodegradabili a pagamento, come ricordiamo, ha generato non poche polemiche sul costo, tanto scatenare azioni di boicottaggio da parte dei consumatori. 

Ora il caos e le proteste sembrano essersi placati. D’altronde si tratta di un piccolo contributo (che i consumatori pagavano già da prima, ma inconsapevolmente, perché già incluso nel prezzo finale) per dare una mano alla salvaguardia dell’ambiente e limitare il più possibile l’utilizzo di sacchetti conformi.

Saper fare una corretta raccolta differenziata dovrebbe essere una prerogativa di tutti: con un minimo sforzo si può fare parecchio per un pianeta che, seppur già danneggiato e minacciato dall’inquinamento di anni di negligenza, può tentare di risollevarsi con piccoli accorgimenti.

 

Alcune raccomandazioni da parte del CIC (Consorzio Italiano Compostatori) per una corretta raccolta dell’organico

  • I sacchetti dell’ortofrutta devono essere costituiti da materiale biodegradabile e biocompastabile
  • Devono essere utilizzati solo i sacchetti certificati a norma UNI EN 13432 in carta o in bioplastica
  • Sono bandite le buste di plastica tradizionali per l’organico

 

I termini biodegradabile e compostabile possono essere confusi. Facciamo quindi un po’ di chiarezza:

Si definisce biodegradabile qualsiasi materiale che possa essere scomposto da batteri, luce solare e altri agenti fisici naturali, in composti chimici semplici come acqua, anidride carbonica e metano. Per essere definito biodegradabile un prodotto deve decomporsi del 90% entro 6 mesi.

 

Si definisce, invece, compostabile (trasformabile in compost, un concime naturale) quel materiale che non solo è biodegradabile ma anche disintegrabile e il cui processo di decomposizione avviene in meno di 3 mesi.

 

arrow-3550532_960_720Quindi..

I sacchetti biodegradabili e compostabili sono quelli che utilizziamo quando andiamo a far la spesa.

Per l’umido possono essere usati solo sacchetti compostabili e non sono adatti per gli altri tipi di raccolte.

Per capire se un sacchetto è compostabile basta controllando la dicitura UNI EN 13432-2002 e la presenza di uno dei seguenti marchi:

Consulta il catalogo Nec per conoscere le tipologie di sacchetti biodegradabili e compostabili disponibili.

 


Fonti:
https://www.focus.it/ambiente/ecologia/biodegradabile-non-e-compostabile-gli-errori-da-non-fare-nella-differenziata
http://www.today.it/economia/sacchetti-bio-umido-differenziata.html
Foto:
http://www.progeva.it/quale-sacchetto-utilizzare-per-la-raccolta-differenziata-dellumido/
 
 
 
 
 
 

Condividi questo post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *