Con  la normativa En 13432:2002 vengono indicate con chiarezza, a livello normativo, le caratteristiche fondamentali che uno shopper  biodegradabile deve possedere in maniera congiunta, per poter essere definito compostabile:

La biodegrabilità in uno shopper biodegradbile

Biodegrabilità: tale proprietà di uno shopper biodegradabile, viene valutata quantitativamente con un metodo di prova standard, misura l conversione metabolica del materiale compostabile in anidride carbonica che ai sensi della normativa europea deve raggiungere almeno il 90% in meno di 6 mesi.

Disintegrabilità dello shopper biodegradabile

Entro dodici settimane dal compost finale lo shopper biodegradabile non deve presentare alcuna contaminazione visiva, misurata con una prova di compostaggio su scala pilota o reale. Alla fine del periodo il compost viene vagliato con un setaccio di 2mm di luce: i residui del materiale di prova con dimensioni maggiori di 2mm sono considerati non disintegrati.

La totale assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio di uno shopper biodegradibile

Tale requisito all’interno di uno shopper biodegradabile viene verificato con una prova di compostaggio su scala  reale o pilota. Molto importanti inoltre sono anche i bassi livelli contaminazione di uno shopper biodegradabile. Il livello dei materiali pesanti deve essere inferiore ai valori massimi predefiniti dalla normativa e non devono causare effetti negativi sulla qualità del compost.

Fra le varie normative che disciplinano la materia delle bioplastiche, quella riguardante il comparto degli shopper è di certo la più conosciuta ed ha richiesto più di un intervento da parte del legislatore. Attualmente tale settore è regolamentato dal decreto internazionale del 18 Marzo 2013 che chiarisce quali sono gli shopper biodegradabili che possono essere commercializzati e quali no.